Le nuove disposizioni sul credito immobiliare

Dal 1 novembre 2016 sono in vigore le nuove disposizioni in materia credito immobiliare che hanno come obiettivo di aumentare la trasparenza e scongiurare le crisi: dalla valutazione degli immobili forniti in garanzia alle forme di pubblicità, dai contratti di mutuo al TAEG, dal merito creditizio ai mutui in valuta estera.

Vogliamo focalizzarci sulla valutazione del merito creditizio del consumatore e degli immobili concessi in ipoteca dove si richiede alla banca e alla finanziaria, di effettuare “un’attenta e approfondita valutazione attuale e prospettica del merito di credito del consumatore” ed in particolare per i “ finanziamenti garantiti da ipoteca devono essere applicati elevati standard di valutazione degli immobili”.

Non solo il bene immobile in garanzia entra a far parte della valutazione del merito creditizio ma sarà richiesto di valutare la “capacità del consumatore di produrre un reddito sufficiente a far fronte all’obbligo di restituzione di quanto ricevuto.

Questa novità interessa moltissimo le agenzie di informazioni commerciali, perché?

E’ il momento di creare nuovi servizi, innovarsi per essere pronti alle nuove esigenze dei clienti banche.

Vi possiamo aiutare con il nuovo servizio Bilancio del patrimonio Catastale del soggetto disponibile tramite web-services per ottenere dati strutturati che possono essere integrati sia in report informativi sia nel processo di valutazione del credito.

Ecco il Bilancio del patrimonio Catastalebilancio_0parte

Il Bilancio Catastale è un nuovo strumento per le indagini patrimoniali che pesa e quantifica l’intero patrimonio del soggetto di interesse ottenendo un vero Bilancio delle proprietà.
Il bilancio catastale si compone di uno schema illustrativo e riassuntivo degli:
->   immobili di proprietà e il loro valore di compravendita calcolato in base alle valutazioni della Banca Dati OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare)
->   terreni di proprietà e il loro valore determinato con i valori VAM (Valori Agricoli Medi) messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.

Richiedi un esempio di Bilancio Catastale in formato XML per poterlo integrare velocemente nel tuo report…te lo inviamo subito!

 

 

Fintech minaccia o opportunità per il recupero crediti e gli info provider?

Attenzione a questo nuovo neologismo: Fintech che sta per Financial e Technology
Con questo nuovo termine si indicano le aziende, per la maggior parte start-up, che stanno rivoluzionando il rapporto delle persone con i servizi finanziati attraverso l’innovazione tecnologica.

L’agenzia di consulenza Mckynsey prevede che da qui al 2025 le banche rischiano di perdere nel retail dal 10% al 40% di fatturato a causa della concorrenza delle Fintech.

E’ difficile stimare esattamente il tempo che dovrà passare perché questi nuovi attori possano fare da padroni, ma possiamo solo prendere coscienza del fatto che, se non ci sarà collaborazione e innovazione, si andrà verso una rottamazione del sistema bancario.

Le nuove start-up puntano proprio su collaborazione, innovazione e agilità e
i principali servizi in crescita anche in Italia sono l’Invoice Trading (compravendita di fatture online), e Lending crowdfunding (prestiti peer-to-peer).
Con l’Invoice trading si offre la possibilità agli imprenditori di ricevere liquidità scontando le proprie fatture su circuiti alternativi a quelli tradizionali bancari e di cedere i crediti attraverso un meccanismo competitivo di asta. Sulle piattaforme di lending crowdfunding invece, i risparmiatori investono i loro risparmi su progetti di soggetti richiedenti, sia personali sia di natura imprenditoriale senza ricorrere ad intermediari tradizionali come le banche. Infine con i Mobile-paymentes  delle nuove Fintech, saremo in grado di effettuare pagamenti istantanei con il nostro smartphone trasferendo soldi in tempo reale attraverso un semplice messaggio WhatsApp, senza commissioni.

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Le Fintech quindi si sviluppano per rendere più efficienti e economici i sistemi finanziari attraverso un uso innovativo della tecnologia e si rivolgono ad un nuovo target i “sottobancherizzati” che le banche istituzionali lasciano fuori.

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E le banche stanno a guardare?

Le banche sono ingessate da requisiti patrimoniali stringenti e da sofferenze di difficile gestione e perdono clienti, soprattutto imprese che cercano forme alternative di credito per garantirsi la sopravvivenza. Le banche dovranno difendersi, dovranno cambiare pelle sia in termini di semplificazione sia digitalizzazione dei processi e prodotti offerti.

In Italia stanno nascendo già delle start up finanziarie innovative come Buddybank controllata al 100% da Unicredit con nuovi modelli di Business e approcci molti vicini a quelli tipici delle Fintech, che si focalizzerà esclusivamente sul canale smartphone per offrire tre prodotti finanziari classici come il conto corrente, la carta di credito e di debito e prestiti personali fino a 25.000 euro.

C’è chi prevede che tra qualche anno le filiali delle Banche faranno la fine delle cabine telefoniche.

Quindi se le banche devono cambiare, il cambiamento è d’obbligo anche per la filiera!

Le società di informazioni e recupero devono innovarsi, devono adottare nuove tecnologie per velocizzare i processi, strutturare nuovi workflow e soprattutto arricchire i propri prodotti garantendo così una migliore user experience al cliente.

C’è già chi prevede il tramonto dei grandi call center poiché i solleciti potranno essere fatti con messaggi WhatsApp, SMS ed email integrati a pagamenti veloci e sicuri con un semplice click.

Non affrontiamo questo cambiamento dicendo: “abbiamo fatto sempre così”, non esiste frase più deleteria per un imprenditore poichè la sopravvivenza non è garantita a nessuno!

Sarà interessante incontrarci e confrontarci all’evento CV DAY che si terrà il prossimo 16 novembre a Milano….ci vediamo lì!

 

L’accesso agli atti pubblici è gratis

L’accesso agli atti pubblici è gratis, con l’approvazione di FOIA Freedom of Information Act stiamo vivendo una rivoluzione. Finalmente l’Italia si è allineata agli altri paesi, europei e non solo, ad oggi sono ben 80 dove non si parla più solo di “trasparenza amministrativa” ma di libertà di informazione!

In pratica il cittadino può accedere liberamente e gratuitamente agli atti amministrativi senza dover specificare la motivazione e la richiesta potrà essere respinta solo se viola il segreto di stato, la sicurezza nazionale o privacy dei dati personali etc…

Prima di FOIA la normativa riconosceva il diritto di accesso solo a coloro che “potessero vantare un interesse personale, diretto, concreto e giuridicamente rilevante alla conoscenza di un determinato atto”. Una normativa restrittiva, applicata dalle nostre amministrazioni in modo ancor più riduttivo: oltre il 70% delle richieste hanno avuto esito negativo.

Un Paese per essere davvero trasparente ha bisogno di due tipi di trasparenza amministrativa.

Da un lato la “trasparenza proattiva”, ovvero il diritto di trovare sui siti web delle amministrazioni dati e informazioni sul perseguimento delle finalità istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

Dall’altro la “trasparenza reattiva”, ovvero il diritto di poter richiedere tutti i dati e documenti che non sono oggetto di pubblicazione obbligatoria sui siti delle amministrazioni.

Cit. Avvocato Ernesto Bellisario, esperto innovazione e promotore dell’iniziativa www.foia4italy.it

Poter accedere, quindi, agli atti della PA non è interessante solo per un controllo ma si rivelerà di sicuro interesse per le imprese che potranno trarne vantaggi e creare valore, ad esempio realizzare un’applicazione utilizzando i dati relativi alle ispezioni sanitarie nei ristoranti e quindi far conoscere eventuali violazioni delle norme igenico-sanitarie.
Questo è uno degli esempi, ma libero spazio all’imprenditorialità italiana e alla creatività!

Occorre ora passare alla pratica, il decreto è entrato in vigore il 23 giugno u.s. ma il nuovo diritto di accesso potrà essere esercitato a a partire dal 23 Dicembre 2016, tempo necessario per l’approvazione delle linee guida operative e tempo occorrente alla Pubblica Amministrazione per adeguarsi.

 

 

Sistema pubblico di Identità digitale per chi offre servizi online

Parliamo del Sistema pubblico di identità digitale per chi offre servizi online, conosciuto come SPID, perchè è un progetto che interessa da vicino anche gli info provider ed agenzie di informazioni commerciali che forniscono i servizi online ai cittadini e alle imprese.

Questo progetto ambizioso, partito il 15 marzo 2016, NON coinvolge SOLO le Pubbliche Amministrazioni ma anche le aziende private che vogliono “semplificare” la gestione delle procedure di autenticazione e degli accessi via web ai propri servizi attraverso un portale di ecommerce.
Anche queste realtà avranno un bacino di possibili clienti molto interessante, le stime dicono che ci saranno 3 milioni di cittadini dotati di SPID entro fine 2016 e 10 milioni entro il 2017!

Ambizioso? Futuristico?
NO e noi vogliamo essere della partita!

Il nostro maggior interesse è sul profilo di fornitori di servizi o Service Provider, ossia soggetti privati e le pubbliche amministrazioni che erogano servizi online, per la cui fruizione è richiesta l’identificazione e l’autenticazione degli utenti.

Quasi ogni giorno si legge di nuovi Enti che si “accreditano” su questo nuovo sistema come Equitalia, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Regione Toscana, Emilia Romagna etc…Quello, comunque che maggiormente spingerà il grande pubblico verso lo SPID saranno i servizi erogati da soggetti privati che lo faranno usare per ogni acquisto giornaliero e quindi ne favoriranno la diffusione!

La portata innovativa dello SPID ci aiuterà a promuovere servizi online semplificando anche ai nostri clienti avendo un’unica identità digitale.

Tra due anni diventerà un identificativo indispensabile per stare al mondo e connessi!

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Come funziona?

Un utente si registra al servizio tramite un Identity Provider, ad oggi quelli accreditati sono Infocert, PosteItaliane, Telecom Italia Trust Technologies , che crea un’identità digitale e gli assegna le credenziali per il riconoscimento. L’utente può utilizzare la sua identità digitale per l’accesso ai servizi online offerti dai Service Provider, che sono collegati a tutti gli Identity Provider. 

Vi sono tre livelli di sicurezza che determinano le caratteristiche delle credenziali SPID previste.

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Quindi a breve vi comunicheremo interessanti novità sulla piattaforma di e-commerce delle business information, la WorkArea @commerce evolverà verso un futuro interessante!

Se desiderate ricevere aggiornamenti sul tema, scriveteci!

Il coraggio di cambiare con il noleggio software

Il coraggio di cambiare con il noleggio software è per rispondere ad alcuni dei grandi dilemmi delle aziende che operano nella Business Information:

è meglio sviluppare internamente una piattaforma web o utilizzare soluzioni di terzi?

vale la pena rischiare di investire fantastialiardi di euro per partire da zero su soluzioni calibrate sugli attuali volumi o prevedere crescite importanti?

Acquistare ed installare un nuovo sistema informatico comporta spesso corposi investimenti che per una PMI, magari in fase di start-up, possono anche rappresentare una barriera alla possibilità di fruire di soluzioni più sofisticate ed efficienti.

Inoltre nell’epoca dell’economia digitale si arriva rapidamente alla maturità e obsolescenza delle soluzioni e i clienti richiedono tempi velocissimi di risposta alle loro esigenze, se lo vogliamo dire all’inglese avere time to market immediati.

Se stai pensando di progettare la tua nuova piattaforma web per la Business Information o rinnovare quella in uso, ricordati che non è un mestiere facile ed occorre fare molta attenzione a questi rischiosi e subdoli errori:

ERRORE #1 – non reinventare la ruota: non pensare di avere un’operatività e dei processi particolari, nella maggior parte dei casi sono simili alle altre aziende di informazioni/investigazioni → valuta soluzioni già in uso e personalizzabili;

ERRORE #2 – non costruire una cattedrale nel deserto: scegli accuratamente i componenti della tua architettura evitando investimenti prima di aver calcolato bene i ricavi derivanti (sia in termini di efficienza o fatturato);

ERRORE #3 – non fare la piattaforma web dei poveri, pensa in prospettiva;

ERRORE #4 – non avere certezze: sonda sempre il mercato ci sono sempre strumenti e nuove opportunità.

Con il noleggio l’imprenditore ha la possibilità di trasformare il proprio business, innovare a costi assolutamente sostenibili, con possibilità di espansione e margini di rendimento di tutto rispetto.

Con il noleggio puoi intraprendere una politica “dei piccoli passi” che non significa certo limitazione di un sogno ma intraprendere un percorso semplice, meno rischioso con la possibilità comunque di un’espansione ambiziosa.

I principali vantaggi si possono sintetizzare in:

  • Costi certi e programmati, in linea con il reale utilizzo del prodotto
  • Possibilità di avere un prodotto sempre aggiornato
  • Il canone è commisurato all’utilizzo effettivo del prodotto e dei relativi servizi integrati
  • Maggiore sicurezza nella gestione dei dati svolta in modo professionale

Se lavori già nelle informazioni commerciali, servizi immobiliari, nelle investigazioni, nel recupero crediti e desideri:

intraprendere l’attività di imprenditore, iniziare velocemente senza investimenti proibitivi

diversificare con altri servizi informativi da offrire ai tuoi clienti

ampliare la propria attività per acquisire nuovi target

Valuta WorkArea @commerce per sviluppare il proprio business con la distribuzione e rivendita di informazioni con proprio brand e creare la tua rete di distributori, un vero e proprio network con il tuo marchio.

Information Process: la gestione dei processi di indagine

L’iter di lavorazione delle pratiche è un processo di indagine informativa complesso che va messo a punto costantemente per non incorrere in anomalie e garantendo al cliente le dovute personalizzazioni.
Per le società di informazioni e recupero un fattore di successo è la loro capacità di differenziare questi processi informativi rispetto ai concorrenti, cercando sempre nuove strategie di indagine e di valutazione.

Le società di informazioni che desiderano offrire servizi ed essere competitive hanno due aspetti critici su cui focalizzare la loro attenzione:

  • Conoscere le esigenze dei clienti e avere la capacità di organizzare e fornire in modo tempestivo le risposte
  • Adattare i processi operativi in base alle nuove esigenze di indagine ottimizzando tempi e risorse.

Per affrontare e risolvere queste due criticità, le imprese devono porre l’attenzione non solo sulle competenze ma soprattutto sui software e soluzioni di supporto all’attività operativa.

È la gestione dei processi informativi che può fare la differenza!

Per processo si intende un insieme di attività realizzate in automatico oppure con intervento manuale.

Il vantaggio competitivo di una azienda dipende dalla sua capacità di “modellare” questi processi al fine di rendere sempre più efficienti le proprie indagini.

L’ambiente di process designer della Workarea Provider permette di configurare i processi informativi e i relativi steps che possono essere eseguiti automaticamente oppure richiedere l’intervento dell’operatore.
Tutto questo monitorato e controllato per consentire di intervenire tempestivamente e risolvere eventuali criticità che potrebbero inficiare il risultato.

L’operazione di definizione di un processo di “indagine informativa” viene svolta e creata in modo semplice da un utente anche non tecnico che “modella” i file di ingresso forniti dal cliente attraverso un sistema di Dizionario e “configura” il percorso di indagine da fare.

Grazie alla nuova funzionalità Extended della Workarea Provider le varie indagini facenti parte del processo di lavorazione delle pratiche si differenziano in base all’esito dell’indagine precedente.

I principali vantaggi nell’adottare la soluzione di Information Process come Workarea Provider sono:
– Aumento di produttività e dell’efficienza
– Monitoraggio continuo e miglior controllo
– Flessibilità e semplificazione nel disegno del processo
– Ingegnerizzazione elevata e maggiore capacità di lavorazione
– indipendenza da qualsiasi database e sistemi operativi

Nuove opportunità per le informazioni commerciali

Avete letto l’ultima trovata di Amazon?
Il colosso americano dell’ecommerce ha introdotto “il pagamento a rate“, un servizio che avvicina ancora di più il marketplace ai negozi che abbiamo vicino casa.

La notizia riporta della partenza in test di questo nuovo servizio, che si chiama “Pay Monthly“, nel Regno Unito e consentirà di pagare da 24 a 48 rate per importi di spesa superiori a 400 sterline (circa 550 euro).

Questa notizia ci incuriosisce molto e abbiamo pensato di condividerla con voi che conoscete molto bene le esigenze di reperimento informazioni per verifica di accesso al credito previsto nei pagamenti rateali e tutto questo fatto online naturalmente.
Il tasso di interesse pubblicizzato da Amazon è del 16,9% che sicuramente non è concorrenziale ma loro puntano sul fattore prezzo che, come sapete, è molto competitivo.

Apparentemente nulla di nuovo per noi del settore ma questa modalità di pagamento introdotta anche da aziende digitali è innovativo e riapre un interesse e soprattutto un’attenzione sulla verifica della solvibilità. Anche perchè fonti vicine all’azienda parlano di un’espansione anche in altri mercati europei.

In ogni paese, come sappiamo bene esistono fonti informative diverse e qui ci siamo tutti noi che del settore informazioni facciamo il core business della nostra attività.
Siamo chiamati sempre più ad offrire servizi e soluzioni che si possono integrare con i sistemi informativi di nuovi potenziali clienti, chissà anche i portali ecommerce!

Che cosa ne pensate?

Dimmi quanto e-commerce fai e ti dirò quanto vali

Alibaba, la più grande società di commercio elettronico cinese, lancia un indice basato sull’e-commerce per misurare le performance delle imprese sul transato elettronico, il CSI Taojin Big Data 100 Index infatti, traccia le attività e-commerce di un’azienda per misurarne le performance economiche.

Il commercio elettronico in Cina è già un termometro dell’economia nazionale!

Attenzione, tutta questa azione è propedeutica all’apertura a giugno prossimo, così hanno annunciato, di una banca on-line che utilizzerà anche questa metrica di valutazione nella concessione di prestiti, finanziamenti…insomma per aprire le porte del credito alle aziende.

Secondo noi questa notizia non ci deve lasciare indifferenti, in particolare noi che lavoriamo nella Business Information perchè da questa possiamo prendere spunti per creare nuovi servizi e sviluppare prodotti innovativi per il mercato che sta cambiando, anche in Italia il mercato dell’e-commerce ha visto una crescita costante!

Nella ricerca E-Commerce 2015 di Casaleggio Associati si legge che l’Italia nel 2014 ha avuto esattamente una crescita dell’8% e, poichè il mercato mondiale  galoppa con incrementi del 20,9% che lo farà arrivare a 1600 miliardi di dollari entro la fine del 2015, ci fa ben sperare anche per noi!

Sarebbe proprio interessante valutare le aziende anche per il loro portale e-commerce, sia come volumi che qualità/affidabilità insomma avere un similar klout score..che ne pensate?

Le informazioni commerciali nel processo di valutazione del credito

Abbiamo partecipato all’evento di #CreditVillage lo scorso 2 aprile a Palazzo Mezzanotte…un’occasione di straordinaria conoscenza!

Ci è piaciuto Oreste Vidoli di Unicredit che ha fatto riflettere su come l’azienda deve mettere in campo azioni di recupero diverse se si parla di Cliente o di Debitore. Il Cliente è colui che ha ancora rapporti attivi con l’azienda anche se presenta situazioni di morosità anche gravi, mentre con il debitore l’azienda non ha più rapporti.

Altro tematica importante introdotta da Luca Parenti di KPMG è il processo di Due Diligence per individuare la migliore attività di recupero attraverso informazioni che permettono di creare cluster delle posizioni. Le informazioni necessarie per le diverse fasi si possono denominare info di Reperibilità e info di Asset e come è determinante la qualità di queste informazioni per accelerare i tempi di lavorazione e contenere i costi. La qualità delle informazioni possono dare maggiore valore al portafoglio NPL in esame.

Ecco che le società di informazioni commerciali devono dotarsi di sistemi che consentano di far fruire dei dati in modo strutturato e che questi possano entrare a far parte del sistema informativo dell’azienda committente incrementando il cruscotto gestionale anche per un refresh nel tempo delle informazioni stesse.

Tutto questo richiede know how, tecnologia e partner come noi!

Valutazione del Patrimonio Immobiliare..anche in Banca!

Le banche che vendono casa aumentano, forse hanno scoperto una nuova vocazione?

Come avrete letto, in Italia sono ben tre gli Istituti di Credito che si propongono con servizi di intermediazione nella vendita, acquisto casa, dalla Cassa di risparmio di Bolzano, apripista, a Intesa SanPaolo fino a Unicredit con SubitoCasa.
Vorrei focalizzare l’attenzione su un aspetto in particolare: conoscenza e valutazione degli Immobili!

Insomma tutto questo conferma la necessità del mercato di informazioni immobiliari sempre aggiornate e quindi l’opportunità per agenzie di Informazioni Commerciali e Recupero Crediti di fornire ai Clienti nuovi servizi Immobiliari per una Valutazione del proprio Portafoglio Immobiliare.

Vuoi avere la possibilità di fornire direttamente on-line, con tuo brand, il Report Skanner – Valutazione Immobiliare oppure usare queste informazioni per arricchire i tuoi rapporti informativi?
Chiedeteci quali soluzioni abbiamo per voi: info@aimconsulting.it