La morosità condominiale è in allarmante aumento

Secondo i dati raccolti da Anammi, l’Associazione Nazional-europea degli AMMinistratori d’Immobili, la morosità condominiale è in allarmante aumento: dal 20% del 2013 si è passati al 30% di oggi;il fenomeno è diffuso in tutte le tipologie di edificio.

Ormai un terzo degli italiani dilaziona costantemente il pagamento delle quote dovute per le spese in condominio. Si decide di saltare prima una rata, poi un’altra, poi un’altra ancora, entrando così nel tunnel della morosità condominiale, dal quale è poi difficile uscire. Una volta accumulata una certa somma, infatti, è ancora più complicato e oneroso rifondere il debito”…dichiara il presidente dell’associazione.

Per le agenzie di informazioni commerciali, investigative e società di recupero crediti che desiderano proporsi agli Amministratori di Condominio con soluzioni concrete possono avvalersi della piattaforma web WorkArea dove l’Amministratore di Condominio accede velocemente a tutti i servizi e rapporti informativi per la valutazione dell’affidabilità economica-commerciale di persone fisiche e giuridiche, servizi immobiliari online per ottemperare alle scadenze dell’anagrafe tributaria e servizi per valutare attività di Recupero Crediti.

Nel dettaglio le aree informative a disposizione sono:

  • Dati pubblici, accesso online alle Camere di Commercio italiane e banche dati eventi negativi
  • Servizi Immobiliari, informazioni online per indagini catastali e sul patrimonio immobiliare di un soggetto
  • Report aggregati, per valutare l’affidabilità economica-commerciale
  • Servizi per Recupero Crediti, rintracci anagrafici, professione, eredi e report patrimoniali.

Sei interessato? scrivici

Il vero significato di INNOVARE

Il vero significato di INNOVARE è, per noi, migliorare un prodotto o un servizio sulla base del bisogno espresso dal cliente, dando al risultato ‘finale’ un valore aggiunto, che permetta di guadagnare competitività nel mercato.

Vi sono due tipi di innovazioni:

  1. innovazioni incrementali, che consistono in un miglioramento o in un adattamento di una tecnologia già esistente
  2. innovazioni radicali, che comportano una rottura con la tecnologia disponibile in precedenza.

Ed ecco che la nostra piattaforma WorkArea @commerce si è innovata: ha una nuova interfaccia grafica “Windows Like”. Questo cambiamento non è semplicemente una questione estetica ma può cambiare significativamente la produttività!

L’interfaccia grafica di WorkArea @commerce rende più piacevole e user friendly l’ambiente per l’utilizzatore che si trova “guidato” nei servizi da richiedere grazie ai box che racchiudono servizi omogenei e un help a disposizione…un’interfaccia intuitiva e, perché no, appagante.

La nuova interfaccia grafica rende molto più semplice e rapido l’uso e il menù navigabile permette di avere una maggiore produttività.

WA_commerce_interfaccia

Non ci sono solo novità nell’ambiente di lavoro ma anche nella proposta commerciale, vi è la possibilità di acquisire Workarea @commerce con la formula di Noleggio, una modalità alternativa all’acquisto che non necessita di effettuare alcun investimento iniziale e paghi l’effettivo utilizzo, ossia il canone è lineare in base ai volumi di transazioni fatte sulla piattaforma.

Ti aiutiamo a creare il tuo business..SCRIVICI!

NPL Meeting 2017, workout e gestione del recupero

NPL Meeting 2017, workout e gestione del recupero

Onorati di essere stati presenti e seguire i lavori del NPL Meeting 2017, l’appuntamento annuale di Banca Ifis, straordinario evento per il panel dei relatori di alto livello, i temi trattati ma soprattutto per le analisi e gli spunti di riflessione che ci arricchiscono e ci aiutano a definire le future strategie aziendali.

Per le informazioni ufficiali dell’evento vi invitiamo a leggere il comunicato stampa ufficiale di Banca Ifis .

Vi proponiamo qui di seguito un focus sul tema dibattuto all’evento al quale noi siamo molto interessati: la gestione del recupero Npl è una nuova opportunità per le banche, è una vera e propria miniera d’oro.

Interessante analisi da parte degli Amministratori Delegati delle Banche che hanno illustrato le performance elevate dell’unità interna addetta alla gestione e al recupero dei crediti distressed: oltre il 50%.

Gli NPL quindi non rappresentano più solo un rischio se opportunamente gestiti.

Ormai le banche hanno lavorato per arginare il flusso in ingresso da crediti in bonis a deteriorati e ora si stanno concentrando sul workout , ovvero sul recupero.

“La buona gestione degli assets produce ottimi risultati rispetto alla vendita”

Gestire e recuperare il credito NPL sono le chiavi del cambiamento in essere negli istituti bancari italiani che stanno vedendo negli Npl un business interessante e reale, non più focalizzate solo sulla vendita dei crediti Npl e quindi la conseguente perdita, pagando il cosiddetto “costo dell’ignoranza” dovuto all’asimmetria informativa.
Ed ecco che nelle banche si stanno creando delle vere e proprie Npl Unit o Workout dove operano gli Asset Manager o gestori specializzati, le menti migliori per un’attività che fino a poco tempo fa veniva gestita dal back-office semplicemente seguendo la pratica.

“Le banche hanno spesso gestito le sofferenze come attività residuali”

Una delle domande più ricorrenti è stata: Come si organizzano i workout? 
I relatori hanno condiviso che la gestione non deve prevedere un’unica strategia operativa ma processi diversi e specializzati in base agli asset class e quindi per tipologia di credito.

Per vincere la sfida del work out degli Npl è necessario un modello che preveda il supporto dei “servicer specializzati” chiamati a “rinforzare” i processi con:

  • dati di qualità
  • sistemi informativi flessibili
  • persone qualificate

Per raggiungere dei buoni risultati le banche hanno dovuto ripensare alla propria organizzazione e ai processi, quindi le strutture interne di recupero crediti si sono rafforzate, stanno crescendo i servicer esterni di supporto ed è cresciuta anche la domanda da parte di investitori per comprare portafogli di crediti deteriorati.

E se a fine anno i giornali titoleranno che il problema dei crediti deteriorati è stato risolto…noi sappiamo che c’è molto ancora da lavorare! 😉

Per concludere, NPL Meeting di Banca Ifis è un appuntamento da non perdere!
Molto apprezzata è stata anche la sua formula sempre più innovativa, dai sondaggi interattivi, alla Web App per informazioni sempre aggiornate e l’interazione con la platea, fino ai piacevoli momenti ludici!

Data Protection: dalle leggi alla tecnologia

Data Protection: dalle leggi alla tecnologia, dalla gestione chiavi di accesso alla Blockchain.

Si riaccende l’allarme per la protezione dei dati personali, a 300 giorni dall’ entrata in vigore in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea del Regolamento Generale sulla protezione dei dati – GDPR: 25 maggio 2018, la disciplina che permette di superare le differenze tra i vari ordinamenti nazionali.

Sulla stampa si susseguono articoli per ricordare questa scadenza e analizzare l’impatto delle nuove regole che ad oggi, malgrado i numerosi attacchi informatici di questi giorni, vengono viste come un costo e non un’opportunità per una maggiore efficienza.

Prendiamo spunto dalla Relazione annuale dell’Autorità Garante, Antonello Soro del 6 giugno scorso  dove è stato sottolineato come ad oggi i dati personali rappresentano il petrolio della nostra era.

“Google, Apple, Facebook e Microsoft, insieme, hanno una capitalizzazione di Borsa equivalente al Pil della Francia”

Le tecnologie stanno trasformando la nostra vita e, a venti anni dall’entrata in vigore della prima legge sulla Privacy L. 675/1996, (praticamente un secolo fa!) la tutela dei dati personali non è più un tema esclusivamente legale ma un argomento che riguarda l’organizzazione, la gestione dei processi e gli strumenti informatici.

Gli attacchi informatici, tema caldo di questi mesi estivi, ci fa porre maggiore attenzione alla tematica e la sicurezza dei dati dovrebbe rappresentare un fattore abilitante per gli operatori, da perseguire fin dalla progettazione.

“solo nel 2016, gli attacchi informatici avrebbero causato alle imprese italiane danni per 9 miliardi di euro, ma meno del 20% delle aziende investe per la protezione del proprio patrimonio informativo”

Tra le questioni più discusse e rischiose in termini di furti di dati, sicuramente la scelta della password riveste un ruolo cruciale.

WorkArea @commerce , il portale Ecommerce per la Business Information che permette di sviluppare il business con la distribuzione e rivendita di Informazioni e visure on-line,
ha la gestione delle chiavi di accesso migliorata ottemperando così agli obblighi previsti dal nuovo Regolamento Generale sulla protezione dei dati – GDPR.

In sintesi:

  • CAMBIO PASSWORD: ad ogni nuovo utente, al primo accesso alla piattaforma verrà richiesto di modificare la password.
  • SCADENZA PASSWORD: la nuova chiave di accesso avrà una durata di 90 giorni, il sistema quindi, trascorso questo periodo chiederà nuovamente di cambiarla perché giunta a scadenza per questioni di sicurezza.

Se vuoi rimanere aggiornato sulle continue evoluzioni e migliorie della piattaforma: scrivici !

Ma proseguiamo con l’analisi del trattamento dei dati…dobbiamo seguire anche un altro tema “Blockchain”, la soluzione informatica su cui si basano le valute virtuali come il bitcoin.

Blockchain è un database distribuito di eventi in cui sono registrate tutte le operazioni effettuate e tutte le azioni sono soggette al controllo degli utilizzatori. Questa tecnologia porta grandi benefici in termini di semplificazione, abbattimento dei costi, eliminazione delle terze parti che verrà adottato anche al di fuori dell’ambito in cui è nato come scambio di titoli e azioni, sostituzione di un atto notarile e nelle votazioni…

“Secondo una previsione del World Economic Forum entro il 2025 ci saranno attività che genereranno oltre il 10% del PIL del mondo che saranno registrate su tecnologie che si basano sui principi della Blockchain”

Ben 25 banche hanno deciso di investire in startup per la creazione di blockchain rivolte al mondo finanziario dei circuiti bancari tradizionali.

Ma dal punto di vista di data protection occorrerà capire come evolverà per superare due punti cruciali:
1) i dati annotati nel registro della Blockchain, inclusi quelli identificativi degli utenti e dei titolari degli eventi registrati, sono pubblici e conoscibili da chiunque.
2) i dati presenti in Blockchain vengono conservati a tempo indeterminato per garantire la genuinità del registro

Quindi la Blockchain, sarà una rivoluzione?

Sicuramente è una tecnologia da studiare e monitorare….vi teniamo aggiornati con molto piacere!

Avvocati e shopping da outlet: tutte le polemiche

In internet si trova un outlet degli Avvocati che permette di fare shopping e ottenere sconti esorbitanti sulle tariffe medie applicate dal settore.

E’ nata a Brescia la piattaforma web Outletlegale, che procaccia legali al miglior prezzo, tramite il sito internet.

I promotori si offrono di cercare e suggerire al cittadino gli avvocati che offrono il servizio legale scelto, quali recupero crediti con decreto ingiuntivo, la stesura di una querela, lo sfratto di inquilini morosi e anche pareri legali, attraverso delle tabelle comparative.

Dichiarano di mettersi in contatto con gli studi professionali per conto del cliente e chiedono loro se sono disponibili alle tariffe prefissate senza fare convenzioni con studi legali ma solo con il cliente.

Al cliente è richiesto un doppio pagamento: il primo relativo alla comparazione per rintracciare il legale e il secondo rappresenta l’onorario del professionista.

Il sito internet oggi è sotto processo disciplinare:

“Stiamo valutando quali misure prendere a nostra tutela nei confronti di questa iniziativa”

Ordine degli avvocati di Brescia

Può il professionista “sponsorizzarsi” attraverso queste piattaforme?

Ed ecco che sono numerose le polemiche come la mancata valorizzazione della figura visto che il criterio di scelta del professionista non è basato sulla competenza ma esclusivamente sul costo del servizio!

Esiste inoltre un limite deontologico tale da fare divieto al professionista di pubblicizzarsi:

«L’articolo 37 del codice deontologico recita: l’avvocato non deve acquisire rapporti di clientela a mezzo di agenzie o procacciatori o con modi non conformi a correttezza e decoro»

Ed è proprio qui che si giocherà la contesa, con Avvocati che hanno accettato di patrocinare le prime cause su incarico dei clienti procurati da Outlet che adesso rischiano l’apertura di procedimenti a proprio carico.

C’è chi auspica pure l’intervento dell’Autorità garante per la concorrenza!

Comunque per chi vuole approfondire e conoscere nel dettaglio…vi consigliamo di leggere l’articolo su Corriere della Sera Brescia.

Non sappiamo quanto questa iniziativa potrà andare avanti ma concorderete con noi che tutto questo ha evidenziato un’esigenza della categoria che essendo sovradimensionata numericamente rispetto al mercato deve trovare e investire in soluzioni e servizi che consentano di “avvicinarsi” e farsi conoscere ai cittadini.

Perchè non investire nel migliorare l’operatività dello studio per tradurlo in maggiore competitività?

Ed ecco che anche accedere alle banche dati pubbliche in tempo reale da un unico ambiente per le indagini informative e patrimoniali su imprese e persone fisiche sull’intero territorio nazionale, può fare la differenza 😉

 

Bitcoin per le compravendite di immobili

In Italia ora è disponibile una nuova ed innovativa offerta di pagamento nel settore delle compravendite di immobili,i Bitcoin definita la «la moneta del futuro» può essere usata per comprare casa!

Questa notizia è apparsa sui principali quotidiani, ha viaggiato in rete per alcune settimane e ci ha incuriosito.

Sarà una vera rivoluzione per il mercato immobiliare?

L’annuncio è stato fatto da una società del settore immobiliare, il Gruppo Barletta, per la prima volta in Italia è possibile pagare con la moneta virtuale l’acquisto della casa, ossia i 123 appartamenti di un edificio riqualificato nel quartiere San Lorenzo a Roma.

La proposta è molto interessante perché per incentivare l’iniziativa sono previsti significativi risparmi nelle spese notarili e di agenzia che sono a carico del costruttore, i risparmi che si ipotizzano tra i 15.000 e i 45.000 euro in base alla tipologia di immobile acquistato.

Facciamo un passo indietro, il Bitcoin è una moneta “virtuale”, o meglio “criptovaluta”, utilizzata come “moneta” alternativa a quella tradizionale avente corso legale emessa da una Autorità monetaria.

Questa moneta digitale è stata inventata nel 2008 da uno sconosciuto (noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto) e nel tempo ha dimostrato una forte volatilità e quindi sembrava decadere il sogno di un sistema finanziario perfetto.

Oggi il valore di un Bitcoin è di 1.146 dollari e ci sono molti possessori di Bitcoin pronti ad investire questo patrimonio.

L’annuncio non è una bufala o fake ma una realtà resa possibile a seguito della risoluzione dell’Agenzia delle Entrate del settembre scorso, che ha di fatto riconosciuto i Bitcoin come una valuta straniera, rendendo quindi possibile usarla in un atto notarile.

“La circolazione dei Bitcoin, quale mezzo di pagamento si fonda sull’accettazione volontaria da parte degli operatori del mercato che, sulla base della fiducia, la ricevono come corrispettivo nello scambio di beni e servizi, riconoscendone, quindi, il valore di scambio indipendentemente da un obbligo di legge….

…si ritiene che l’attività di intermediazione di valute tradizionali con Bitcoin, svolta in modo
professionale ed abituale, costituisce una attività rilevante oltre agli effetti dell’Iva anche dell’Ires e dell’Irap.”

Agenzia delle Entrate “Interpello ai sensi dell’art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212”

Quindi l’Agenzia delle Entrate la considera una valuta a tutti gli effetti, al pari delle valute straniere tradizionali, una moneta, cioè, alternativa al conio avente corso legale emesso da un’Autorità monetaria.

Prima cosa da fare però è la registrazione su una delle piattaforme che consentono la creazione di un portafoglio elettronico, il quale, a sua volta, genera una sorta di IBAN, necessario per effettuare il deposito e creato il “conto”, sarà possibile effettuare il cambio.

In Italia, non sono molte le strutture che accettano Bitcoin, sono prevalentemente localizzate al centro nord e nei grossi centri urbani, per esempio a Milano ci sono molte palestre, negozi di informatica e anche studi legali. (vedi www.quibitcoin.it)

Brano estratto da Mind Over Money: The Psychology of Money and How to Use It

Chissà se con queste novità il mercato immobiliare ripartirà più facilmente…noi Servicer della Business Information dobbiamo mettere a disposizione informazioni di base e servizi più complessi per soddisfare questo mercato che punta alla “disintermediazione”

Approfondisci: WorkArea @commerce e Bilancio Catastale per Valutazioni immobiliari.

Instant Banking in Tabaccheria

Dalla prossima primavera sarà possibile effettuare operazioni bancarie di instant banking in tutte e 22mila tabaccherie italiane, è questo il matrimonio di interessi concluso tra Itb la banca dei tabaccai e Banca intesa, più precisamente Banca dei Territori.

Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, sul modello delle “smart box” – il progetto è quello di insediare all’interno dei punti vendita spazi espositivi con alcuni prodotti bancari light: carte di pagamento, piccoli prestiti personali, conti, polizze auto e capofamiglia, versioni semplificate e pronte per l’uso dei prodotti del gruppo offerti in filiale. Non saranno proposti prodotti di investimento.

L’obiettivo principale è quello di ampliare la base clienti con nuove fasce di popolazione come i giovani e gli immigrati che non frequentano molto le filiali tradizionali!

Questi cambiamenti richiedono anche al settore delle Business Information di innovarsi con nuovi servizi e maggiore tecnologia…è obbligo ampliare il proprio network e aprire sul web un e-commerce delle Business Information con il tuo brand, che ne pensi? 😉

 

Dal Black Friday e Cyber Monday che cosa abbiamo imparato?

Dal Black Friday e Cyber Monday che cosa abbiamo imparato? Questi eventi statunitensi dedicati agli sconti sui negozi online ormai li abbiamo adottati anche noi italiani, praticamente ci hanno invaso e coinvolto tutti…quante email avete ricevuto in quei giorni con promozioni stratosferiche?

Negli Stati Uniti questi avvenimenti sono un valido indicatore statistico sulla capacità e predisposizione alla spesa di consumatori, tanto da essere osservati e monitorati dagli analisti finanziari e dalle borse anche internazionali.

Sicuramente questi eventi contribuiscono a diffondere la cultura degli acquisti di beni e servizi online ma, attenzione, offrire ai clienti la possibilità di interagire con la propria azienda attraverso un e-commerce richiede molta prudenza e cura, in particolare per evitare truffe e attacchi di phishing finanziari, ossia la pesca a strascico dei dati creditizi degli utenti a cura dei cybercriminali.

nel 2105 il phishing finanziario è arrivato al 43,38% degli attacchi

Questi veri e propri criminali creano pagine simili a quelle originali e richiedono la compilazione di voci non importanti per l’acquisto.

Anche nel settore della Business Information sono stati fatti alcuni fievoli tentativi per essere protagonisti in queste giornate, ma vi invitiamo a fare ATTENZIONE!

Ogni imprenditore che vuole offrire i suoi prodotti attraverso le piattaforme di e-commerce deve dare all’utente tutte le garanzie necessarie per evitare queste trappole, creare un portale di e-commerce, in particolare per le Business Information richiede competenza ed esperienza … occorre porre particolare attenzione nella scelta del partner IT , è importante assicurarsi che conosca bene questa problematica.

Vi invitiamo a scoprire la nostra WorkArea @commerce BtoC.

 

Infine vi riportiamo la checklist realizzata Sophos Italia degli errori più comuni commessi dagli utenti e alcuni consigli per navigare in tutta sicurezza che potrete condividere con i vostri clienti…buona lettura!

1. Password facili da ricordare come “Password” o “123456”
Se è facile da ricordare non è una password sicura. Un hacker ci impiega meno di un secondo a craccare una password simile… è come rubare le caramelle ai bambini.

2. Usare la stessa password per tutti gli account
È molto scomodo avere una password diversa per il conto bancario, per il sito di shopping online o per i nostri social network. Questa scomodità si tramuta in comodità per l’hacker: in caso riuscisse a recuperare la vostra password per un account, anche se molto complessa, avrebbe l’accesso istantaneo a tutti i vostri dati.

3. Creare una cartella “credenziali” sul computer e sul telefono
Avete diverse password e username per diversi siti, ma se tenete una cartella sul computer (o sul telefono) con tutti i vostri dati avete sprecato solo del tempo. Se un hacker riuscisse ad accedere alla cartella per voi sarebbe la fine. Invece di creare una cartella riconoscibile, la soluzione migliore è affidarsi ad un “Password Manager” che è molto più sicuro.

4. Non aggiornare il proprio computer o smartphone
A volte gli avvisi di aggiornamento sono troppo invasivi e cliccare il “ricorda più tardi” può essere una facile soluzione per evitare i noiosi, e a volte lunghi, processi di aggiornamento. Tenere aggiornato il proprio computer o smartphone è però essenziale: a volte vengono implementate nuove soluzioni di sicurezza.

5. Aprire link o allegati inviati da mittenti sconosciuti
La curiosità può creare diversi problemi, soprattutto quando si parla di email provenienti da mittenti sconosciuti. Negli ultimi anni il phising è diventata una pratica sempre più utilizzata e più complessa da smascherare. Una regola aurea per evitare problemi può essere questa: “Non aprire nessun file/link se non si aspetta niente di preciso dal mittente della mail”.

6. Rispondere alle email che ti segnalano un’attività strana sul tuo account
La maggior parte delle email che ti avvisano di un “account compromesso” o di un “pericolo frode” contengono false informazioni. Non bisogna mai rispondere o cliccare sui link contenuti nel messaggio, se si hanno dei dubbi bisogna chiamare o contattare direttamente il sito, senza passare dall’email, per sapere se ci sono dei problemi sull’account.

7. Cliccare “ricorda la mia password” per essere sempre loggati sui vari siti
È utile accedere direttamente sui siti che usiamo più di frequente, ma questo permette agli hacker di accedere indisturbati a tutti i nostri profili. Bisogna sempre fare “log out” e mai cliccare il box “ricorda la mia password”

8. Abboccare a offerte assolutamente “incredibili” … ricordate non esistono dei siti che regalano iPhone!
In occasione del Black Friday, i siti di E-commerce sono pieni di buoni affari ma quelli troppo vantaggiosi potrebbero nascondere delle minacce. Gli hacker creano appositamente tali offerte per poter rubare i dati sensibili dell’utente. Se un affare è troppo buono per essere vero, e se non si è sicuri della piattaforma, è meglio non rischiare.

9. Connettersi a delle reti wi-fi sconosciute
Bisogna essere sicuri della rete wi-fi a cui ci si connette altrimenti tutti i dati presenti sul telefono, dalle credenziali di Facebook a quelle del conto bancario, possono cadere nelle mani dei cybercriminali. Se non si è sicuri della rete, ma ci si vuole connettere ugualmente può essere utile usare una VPN.

10. Non controllare i propri movimenti bancari
Può essere difficile trovare il tempo per controllare le attività della propria carta di credito o del conto bancario, ma, specialmente durante il periodo natalizio, è basilare tenere monitorata la situazione. Se l’utente nota un movimento insolito bisogna avvertire immediatamente la propria banca.

 

 

Sistema pubblico di Identità digitale per chi offre servizi online

Parliamo del Sistema pubblico di identità digitale per chi offre servizi online, conosciuto come SPID, perchè è un progetto che interessa da vicino anche gli info provider ed agenzie di informazioni commerciali che forniscono i servizi online ai cittadini e alle imprese.

Questo progetto ambizioso, partito il 15 marzo 2016, NON coinvolge SOLO le Pubbliche Amministrazioni ma anche le aziende private che vogliono “semplificare” la gestione delle procedure di autenticazione e degli accessi via web ai propri servizi attraverso un portale di ecommerce.
Anche queste realtà avranno un bacino di possibili clienti molto interessante, le stime dicono che ci saranno 3 milioni di cittadini dotati di SPID entro fine 2016 e 10 milioni entro il 2017!

Ambizioso? Futuristico?
NO e noi vogliamo essere della partita!

Il nostro maggior interesse è sul profilo di fornitori di servizi o Service Provider, ossia soggetti privati e le pubbliche amministrazioni che erogano servizi online, per la cui fruizione è richiesta l’identificazione e l’autenticazione degli utenti.

Quasi ogni giorno si legge di nuovi Enti che si “accreditano” su questo nuovo sistema come Equitalia, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Regione Toscana, Emilia Romagna etc…Quello, comunque che maggiormente spingerà il grande pubblico verso lo SPID saranno i servizi erogati da soggetti privati che lo faranno usare per ogni acquisto giornaliero e quindi ne favoriranno la diffusione!

La portata innovativa dello SPID ci aiuterà a promuovere servizi online semplificando anche ai nostri clienti avendo un’unica identità digitale.

Tra due anni diventerà un identificativo indispensabile per stare al mondo e connessi!

SPID_PA

Come funziona?

Un utente si registra al servizio tramite un Identity Provider, ad oggi quelli accreditati sono Infocert, PosteItaliane, Telecom Italia Trust Technologies , che crea un’identità digitale e gli assegna le credenziali per il riconoscimento. L’utente può utilizzare la sua identità digitale per l’accesso ai servizi online offerti dai Service Provider, che sono collegati a tutti gli Identity Provider. 

Vi sono tre livelli di sicurezza che determinano le caratteristiche delle credenziali SPID previste.

SPID_3_livelli

Quindi a breve vi comunicheremo interessanti novità sulla piattaforma di e-commerce delle business information, la WorkArea @commerce evolverà verso un futuro interessante!

Se desiderate ricevere aggiornamenti sul tema, scriveteci!

Anacredit tra aspettative e timori

Anacredit tra aspettative e timori, sarà la banca dati europea integrata delle segnalazioni che potrebbe mandare in pensione le vecchie centrali rischi delle banche centrali per una migliore politica economica-monetaria e per fare una radiografia puntuale delle sofferenze bancarie.

La Banca Centrale Europea raccoglierà a partire dal 2018 dati granulari e comparabili relativi al credito concesso dalle banche, con finalità statistiche e di vigilanza. In Italia la nuova segnalazione interessa oltre 70 istituti bancari.

Questo progetto ancora sconosciuto al grande pubblico, apporterà una rivoluzione nel sistema di reportistica delle banche che saranno chiamate ad effettuare contribuzioni di dati granulari e non di sintesi come l’attuale sistema.

Per le banche europee comporterà profonde trasformazioni dei processi operativi e dei sistemi informativi per la creazione di basi dati più complete. La maggiore granularità consisterà nel raccogliere informazioni di dettaglio sulle esposizioni in sofferenza, sulle eventuali garanzie reali o di altro tipo e sullo stato delle procedure di recupero.

Tale dettaglio consentirà una migliore gestione anche dei Non Performing Loans (NPL) poiché ogni banca dopo la trasmissione agli organi centrali, potranno ricevere feedback su come gestire al meglio questi crediti.

Già da tempo Banca d’Italia ha evidenziato agli intermediari come migliorare i processi di gestione delle partite anomale per limitare i flussi di ingresso verso tale categoria e accelerare lo smaltimento degli ingenti stock.

Il maggior ostacolo per lo sviluppo in Italia del mercato NPL è la difficoltà delle banche nel mettere a disposizione dei potenziali acquirenti un adeguato e affidabile set informativo di dati aggiornati a livello informatizzato, comportando così tempi lunghi per la definizione delle trattative e quindi molte volte giungere a sconti sul prezzo di vendita di tali crediti.

L’impatto di Anacredit non sarà soltanto sul mondo bancario ma, soprattutto rappresenta un’incognita per le imprese che necessitano di finanziamenti e, in un secondo step anche per i singoli consumatori che accedono ai mutui.

Le nuove esigenze e direttive avranno una ricaduta interessante anche per gli info-provider e agenzie di informazioni commerciali?

Nel processo gli info provider di sicuro verranno chiamati a fornire sempre più dati di qualità, strutturati e gestiti con strumenti informatici evoluti.

Se fornisci servizi informativi a banche anche di medie e piccole dimensioni devi valutare soluzioni applicative che ti consentano di acquisire dati dalle fonti pubbliche, normalizzarle, aggregarle e fornirle agli istituti in modalità strutturata!

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