Anacredit tra aspettative e timori

Anacredit tra aspettative e timori, sarà la banca dati europea integrata delle segnalazioni che potrebbe mandare in pensione le vecchie centrali rischi delle banche centrali per una migliore politica economica-monetaria e per fare una radiografia puntuale delle sofferenze bancarie.

La Banca Centrale Europea raccoglierà a partire dal 2018 dati granulari e comparabili relativi al credito concesso dalle banche, con finalità statistiche e di vigilanza. In Italia la nuova segnalazione interessa oltre 70 istituti bancari.

Questo progetto ancora sconosciuto al grande pubblico, apporterà una rivoluzione nel sistema di reportistica delle banche che saranno chiamate ad effettuare contribuzioni di dati granulari e non di sintesi come l’attuale sistema.

Per le banche europee comporterà profonde trasformazioni dei processi operativi e dei sistemi informativi per la creazione di basi dati più complete. La maggiore granularità consisterà nel raccogliere informazioni di dettaglio sulle esposizioni in sofferenza, sulle eventuali garanzie reali o di altro tipo e sullo stato delle procedure di recupero.

Tale dettaglio consentirà una migliore gestione anche dei Non Performing Loans (NPL) poiché ogni banca dopo la trasmissione agli organi centrali, potranno ricevere feedback su come gestire al meglio questi crediti.

Già da tempo Banca d’Italia ha evidenziato agli intermediari come migliorare i processi di gestione delle partite anomale per limitare i flussi di ingresso verso tale categoria e accelerare lo smaltimento degli ingenti stock.

Il maggior ostacolo per lo sviluppo in Italia del mercato NPL è la difficoltà delle banche nel mettere a disposizione dei potenziali acquirenti un adeguato e affidabile set informativo di dati aggiornati a livello informatizzato, comportando così tempi lunghi per la definizione delle trattative e quindi molte volte giungere a sconti sul prezzo di vendita di tali crediti.

L’impatto di Anacredit non sarà soltanto sul mondo bancario ma, soprattutto rappresenta un’incognita per le imprese che necessitano di finanziamenti e, in un secondo step anche per i singoli consumatori che accedono ai mutui.

Le nuove esigenze e direttive avranno una ricaduta interessante anche per gli info-provider e agenzie di informazioni commerciali?

Nel processo gli info provider di sicuro verranno chiamati a fornire sempre più dati di qualità, strutturati e gestiti con strumenti informatici evoluti.

Se fornisci servizi informativi a banche anche di medie e piccole dimensioni devi valutare soluzioni applicative che ti consentano di acquisire dati dalle fonti pubbliche, normalizzarle, aggregarle e fornirle agli istituti in modalità strutturata!

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Plus24 – Il Sole 24 Ore