Supermercato dei Crediti, il 23 giugno vi aspettiamo!

Supermercato dei Crediti, il 23 giugno Vi aspettiamo!

StopSecret ci offre l’opportunità il 23 giugno di incontrarci e confrontarci sulle numerose novità di mercato, normative che cambiano che vedono protagonisti gli operatori del settore Recupero Crediti e Informazioni Commerciali.
Discuteremo sulle strategie vincenti per la valutazione, l’acquisto e la gestione dei crediti deteriorati.
“Fare la spesa” nel Supermercato del credito in Italia è un’operazione complessa e difficile, sopratutto per le leggi che cambiano e per le novità che arrivano dall’Europa.
Analizziamo i numeri!
Sono 200 mld le sofferenze bancarie che attendono in Italia un compratore e i portafogli di crediti deteriorati in Italia a febbraio 2016, sono costituite per il 44% da famiglie e quindi da privati.
È questo è il vero il punto critico del mondo bancario e finanziario, poiché forse preoccupati della Privacy “investono” poco nella profilazione e gestione dei crediti delle persone fisiche arrivando così a questi risultati:
portafoglio_crediti
Ed ecco che gli Info Provider e le società di Informazioni Commerciali sono fondamentali nella filiera del credito per profilare i debitore e conoscere gli assets reddituali, patrimoniali.
Di questo e molto gli esperti tratteranno nell’evento di StopSecret!

I tipi di Servicer del mercato NPL

I tipi di Servicer del mercato NPL sono numerosi.

È sufficiente leggere le notizie che appaiono sui quotidiani specializzati in merito al complesso mondo del recupero e della gestione dei crediti deteriorati per trovare ricorrente la parola Servicer.

Proviamo a fare un pò di chiarezza e a conoscere vecchi e nuovi attori del mercato NPL.

Master servicer o servicer nominale, grandi aziende che hanno il compito di monitorare l’attività dei soggetti che intervengono nella gestione degli NPL
In particolare queste sono le società veicolo (SPV) che intervengono nelle operazioni di cartolarizzazione, questi sono intermediari finanziari soggetti a controlli di Banca d’Italia e non dispongono di una propria struttura organizzativa per la gestione del credito e quindi ricorrono ai servizi di outsourcer specializzati: i Servicer.

Servicer, in generale è colui che fornisce in outosourcing i servizi di gestione e recupero del credito, dalla gestione dei flussi di pagamento, alle possibili sofferenze fino al recupero di eventuali insoluti

In questo mercato oggi parliamo anche di Sub-Servicer, società regolate dall’articolo 115 del Tulps, vigilate dal Ministero degli Interni autorizzate a svolgere l’attività di recupero crediti, figure cruciali nell’attività di conoscenza e lavorazione del credito con la loro capacità di reperire informazioni. (vedi Il Sole 24 Ore)

Concorderete con noi che il mercato NPL è il vero nuovo mercato del recupero e quindi occorre porre attenzione come l’intero sistema si basa sulla “qualità” del lavoro dei sub servicer.

gestione crediti deteriorati

La gestione dei crediti deteriorati presso le Banche – indagine Banca d’Italia

Ad oggi i principali player NPL (Master Servicer, Banche, Finanziarie, etc…) hanno assegnato il rating da Agenzie di rating  come Standard & Poor’S quindi ci chiediamo fra quanto tempo si inizierà a parlare di “Rating” anche dei Servicer e che cosa verrà valutato?

Le aziende di Recupero Crediti saranno sempre più misurate non solo sulle performance di recupero ma anche sui processi di lavorazione e il loro grado di innovazione, elementi che incidono nel fattore tempo, chiave di successo nella gestione crediti NPL.

Il 2016 tra NPL, acquisto e recupero crediti

Come ad ogni inizio anno proviamo a fare dei pronostici, nessuno di noi riuscirà a prevedere il futuro con esattezza! Cerchiamo di cogliere insieme i segnali per scoprire e condividere i temi “scottanti” per il mercato del recupero crediti del 2016, in primis gli NPL.

I guru del settore indicano come temi caldi per questo nuovo anno: Non Performing Loans, compliance nel recupero crediti, cerchiamo di capire perchè e in che modo  queste novità possono creare valore alle aziende di recupero crediti.

Numeri in crescita per mercato italiano dei NPL non performing loans, mercato che sta vivendo una fase di vivacità anche per effetto delle modifiche normative e dell’innalzamento delle coperture da parte delle banche a seguito della Asset Quality Review della Banca centrale europea… dalle stime sono ancora molti gli incagli da sistemare: si parla di oltre 200 miliardi di sofferenze che pesano sul sistema finanziario italiano. (Fonte ItaliaOggi)
Il 2016 si prospetta come un grande anno per le società del settore recupero crediti grazie anche alle opportunità che si sono aperte con il D.M. 2 aprile 2015.
Si formerà probabilmente un mercato di seconda fascia o terza di questi crediti poiché si prevede che i grandi players continueranno a fare da padroni negli acquisti dei portafogli deteriorati, lavoreranno le pratiche e poi parcellizzeranno questi portafogli rivendendoli ai nuovi “106” e alle società di recupero.

Tutto questo, dal nostro punto di vista garantirà lavoro ma non dimentichiamo che le società di recupero dovranno sviluppare nuove competenze e nuove soluzioni informatiche per effettuare Due Diligence, automatizzare flussi e creare indagini personalizzate. Si assisterà inoltre alla nascita o alla trasformazione di nuove “aziende servicer” che hanno avviato il processo iscrizione come intermediario unico a Banca D’Italia o lo stanno valutando per cogliere maggiori opportunità di crescita.
Queste saranno chiamate ad avere una compliance simile ad una banca e quindi dovranno inserire specifici presidi organizzativi, volti ad assicurare la correttezza delle procedure e del rispetto delle norme. La compliance aggiunge valore perchè tutto ha l’unico fine di non incorrere in sanzioni che possono danneggiare la reputazione dell’azienda.
Ormai sono numerose le società di recupero che dispongono di una divisione di Internal Audit, uno dei presidi dei quali si serve la Compliance, che ha il compito di controllare la corretta gestione delle pratiche di recupero crediti per non incorrere in anomalie di gestione o violazioni del Codice Deontologico.

Dal punto di vista organizzativo quindi le aziende saranno sempre più attente ai processi ed adotteranno sistemi e soluzioni che permettano una costante verifica e miglioramento delle attività svolte verso i clienti, i debitori e i fornitori.

Tutto queste attività che coinvolgono l’operato delle aziende e degli addetti sono propedeutiche ad una operatività delle aziende di recupero crediti in un Mercato Unico Europeo.

Di questi temi ne parleremo molto nei prossimi mesi e ci incontreremo durante tutto questo anno per poter “vedere lontano” e cogliere tutte le opportunità…ci possiamo incontrare all’evento Stop Secret, a Roma il 18 febbraio prossimo per parlare dei sistemi e soluzioni per una maggiore efficienza nel recupero del credito stragiudiziale per la Pubblica Amministrazione.

Questo evento rappresenta la prima occasione del nuovo anno..facci sapere se sarai presente, ci piacerebbe prendere un caffè insieme…

Buon anno e buon lavoro.

Gestione degli NPL guardando verso oriente

Il governo italiano sta studiando un modello di bad bank per la gestione degli NPL guardando verso oriente, ispirandosi all’esperienza coreana e a quella giapponese.

Chissà se in queste valutazioni abbia inciso anche il successo all’Expo dei due padiglioni, Giappone e Corea…. chi non ricorda le chilometriche file di attesa!

A parte gli scherzi, vediamo insieme alcune peculiarità di questo modello …udite…udite..nato alla fine degli anni ’90!

Il governo acquisisce i crediti delle banche in difficoltà attraverso una società di gestione patrimoniale e la loro gestione, avviene con la collaborazione di strutture statali e private in base alla tipologia di NPL. Queste strutture stringono collaborazioni e partnership per la valorizzazione dei crediti.

In Italia, c’è molto da fare…basti ricordare i risultati dei questionari che Cerved, in collaborazione con ABI, ha sottoposto a un gruppo ristretto di banche e operatori del mercato Npl dai quali è emerso che, in base alle aspettative, le norme potrebbero portare a una riduzione del 28% dei tempi dei fallimenti e del 20% di quelli delle aste immobiliari, con un conseguente calo dei tempi medi di estinzione delle sofferenze da 7,3 a 6 anni. Con queste tempistiche, lo stock di sofferenze dovrebbe raggiungere un picco nel 2018, per poi diminuire fino a raggiungere 197 miliardi alla fine del 2020.
In questo disegno, l’ipotesi di una bad bank che contribuisca ad accrescere la liquidità e fornisca forme di garanzia potrebbe contribuire in modo determinante alla crescita del mercato NPL.

Ed è proprio sulla valorizzazione degli NPL che, tutti noi protagonisti della Business Information, dobbiamo investire creando nuove soluzioni e offrire servizi e informazioni di qualità per essere validi partner.

L’approccio mirato alla valorizzazione degli NPL parte dall’analisi di portafoglio per definire strategie differenziate su diversi cluster. È fondamentale un’accurata preparazione alla cessione colmando il gap tra la base informativa esistente sui portafogli oggetto di cessione e quella attesa da parte degli investitori.

Dobbiamo essere capaci quindi, di ridurre l’asimmetria informativa al fine di diminuire la percezione al rischio e aumentare il numero di potenziali acquirenti e il prezzo offerto.

Buon lavoro.

Analisi e lavorazione dei portafogli NPL

Sempre più aziende di recupero, nell’ottica di un’assistenza globale sul credito offrono servizi di consulenza in attività di Due Diligence finalizzata all’acquisto/cessione dei crediti.

Nella processo di Due Diligenze il grado di conoscenza del debitore, del suo profilo economico, finanziario e patrimoniale, e più in generale, di ogni informazione utile a definire la sua solvibilità, è elemento fondamentale per determinare, con maggior grado di certezza, la percentuale di recupero permettendo la clusterizzazione del portafoglio e la definizione delle possibili strategie di recupero da adottare.

Le informazioni necessarie per le diverse fasi si possono suddividere in due tipologie: info di Reperibilità e info di Asset (situazione reddituale e patrimoniale) e gli elementi determinanti sono sia la qualità di queste informazioni, sia la riduzione tempi di lavorazione su un campione di crediti significativo per poter assegnare con maggiore precisione il valore del portafoglio NPL in esame.

Ecco che le società di informazioni commerciali o info provider devono dotarsi di sistemi che consentano loro di garantire: processi di lavorazione personalizzati e strutturati, informazioni esaustive nell’arricchimento del profilo del debitore e velocità di elaborazione.

L’esigenza di avere una piattaforma che offra la massima flessibilità, dove i servizi possono essere creati in base alle caratteristiche del portafoglio definendo il workflow di lavorazione o di analisi personalizzato è sempre più sentita dalle società che operano in questo mercato.

E’ proprio per questo motivo che AIM ha realizzato la piattaforma WorkArea Provider che si integra in modo semplice e veloce con il sistema informativo aziendale permettendo una ingegnerizzazione elevata e una capacità di lavorazione massiva del portafoglio nel rispetto degli standard qualitativi imposti dal settore.

Questa piattaforma permette di definire autonomamente nuovi servizi che potranno essere elaborati direttamente da un operatore in modo manuale oppure servizi automatici che vengono attivati ed evasi direttamente dalla procedura.

I servizi di indagine e verifica potranno essere anche composti ossia formati da più servizi singoli che verranno attivati in modalità sequenziale o parallela. Il sistema gestisce in automatico l’intero flusso dove l’output di un servizio viene utilizzato come input per il servizio successivo, oppure per garantire il parallelismo il sistema provvede contemporaneamente alla loro evasione.

 

Le informazioni commerciali nel processo di valutazione del credito

Abbiamo partecipato all’evento di #CreditVillage lo scorso 2 aprile a Palazzo Mezzanotte…un’occasione di straordinaria conoscenza!

Ci è piaciuto Oreste Vidoli di Unicredit che ha fatto riflettere su come l’azienda deve mettere in campo azioni di recupero diverse se si parla di Cliente o di Debitore. Il Cliente è colui che ha ancora rapporti attivi con l’azienda anche se presenta situazioni di morosità anche gravi, mentre con il debitore l’azienda non ha più rapporti.

Altro tematica importante introdotta da Luca Parenti di KPMG è il processo di Due Diligence per individuare la migliore attività di recupero attraverso informazioni che permettono di creare cluster delle posizioni. Le informazioni necessarie per le diverse fasi si possono denominare info di Reperibilità e info di Asset e come è determinante la qualità di queste informazioni per accelerare i tempi di lavorazione e contenere i costi. La qualità delle informazioni possono dare maggiore valore al portafoglio NPL in esame.

Ecco che le società di informazioni commerciali devono dotarsi di sistemi che consentano di far fruire dei dati in modo strutturato e che questi possano entrare a far parte del sistema informativo dell’azienda committente incrementando il cruscotto gestionale anche per un refresh nel tempo delle informazioni stesse.

Tutto questo richiede know how, tecnologia e partner come noi!

Crediti problematici: boom e nuove opportunità

Già nel Luglio scorso si leggeva sui quotidiani della caccia grossa ai non performing loans, infatti gli NPL, che tanto preoccupano le banche italiane, si rivelano un’opportunità d’affari per altri soggetti, sono di sicuro un’occasione di business per Banca Ifis, Prelios ma non solo…tutta la filiera deve essere pronta visti i numeri!
I crediti problematici si sono più che triplicati dal 2008 al 2013. Le sofferenze vere e proprie sono passate da 42 a 156 miliardi nello stesso arco di tempo.
Gli istituti di credito si interrogano su cosa fare di questi crediti, se provare cioè a valorizzarli all’interno, siglare partnership con operatori specializzati nella gestione di questi portafogli o cederli a fondi con esperienza nel campo dei npl.
Secondo un recente studio di Deloitte, nei prossimi 24 mesi gli istituti italiani venderanno tra i 10 e i 16 miliardi di euro di sofferenze, valori di gran lunga superiori rispetto ai pacchetti ceduti fino ad ora.
(Fonte: La Repubblica 14 luglio 2014)
In questo processo sono coinvolti non solo i debt buyer ma anche le società di recupero e di informazioni che devono cogliere l’occasione ed investire in sviluppo di competenze e adottare nuovi sistemi per la gestione dinamica dei crediti. In particolare valutare nuovi servizi evoluti di rintraccio e di valutazione immobiliare, per gestire, in maniera ottimale e con workflow personalizzati sia la fase di acquisizione che di gestione dei crediti affidati.